Certi pensieri fanno invecchiare più in fretta

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I ricercatori stanno scoprendo che alcuni modelli mentali potrebbero nuocere ai telomeri e influenzare così la salute.

Da millenni gli esseri umani si domandano come mai ci siano persone che appaiono sempre giovanili e altre che sembrano invecchiare prima del tempo. La risposta potrebbe trovarsi nelle complesse interazioni tra i geni, le relazioni sociali, l’ambiente e lo stile di vita. Per quanto si nasca dotati di un certo patrimonio genetico, il mondo in cui siamo immersi può influenzare la loro espressione.

Nel cuore delle nostre cellule, si trovano i telomeri, che sono dei segmenti ripetuti di DNA che si trovano alle estremità dei cromosomi. Ogni volta che avviene una divisione cellulare, questi si accorciano; quando diventano troppo corti, la cellula smette di dividersi e invecchia. Questo significa che l’invecchiamento è un processo dinamico, che può accelerare o rallentare ed essere persino invertito.

Gli studi hanno dimostrato come i telomeri siano influenzati da molti fattori: cibo, attività fisica, reazione alle esperienze quotidiane. Questo significa che possiamo essere parte attiva nel processo di rinnovamento sano delle cellule.

Tra le altre cose, i ricercatori hanno stabilito che parecchi modelli di pensiero influenzino in maniera negativa i telomeri. Rabbia e pensieri negativi frequenti fanno parte di questi modelli. Quando rispondiamo in modo malsano ad uno stress, si verifica un picco di cortisolo e di pressione sanguigna, che tornano rapidamente a livelli normali. Se lo stress è costante, però, la risposta ad esso subisce una modifica: questi valori, anziché tornare subito nella norma, restano elevati a lungo, predisponendo il sistema ad un invecchiamento precoce e alla malattia.

Anche il pessimismo rappresenta un modello che influenza in maniera negativa i telomeri. Alcuni studi hanno messo in rilievo come le persone che provano spesso pensieri e sentimenti negativi, presentano telomeri più brevi. Inoltre, se un pessimista sviluppa una malattia associata all’invecchiamento, questa tende a progredire più velocemente.

L’atto di rimuginare sui problemi fa parte di uno schema di pensiero distruttivo. E’ un atteggiamento che porta lo stress a padroneggiare nel corpo, causando pressione arteriosa e frequenza cardiaca elevate, oltre che un picco dei livelli di cortisolo. In queste condizioni, il nervo vago, che favorisce la sensazione di calma e la digestione, rallenta la sua attività. Come conseguenza, anche in questi casi i telomeri si accorciano.

Allo stesso modo, la repressione dei sentimenti e dei pensieri influenza in modo negativo i telomeri. Ogni volta che cerchiamo di soffocare qualcosa nel nostro subconscio, questa cosa ci si ritorce contro. Il cervello, già stressato, viene sovraccaricato da un ulteriore carico cognitivo, peggiorando le cose. Questo genere di repressione stimola quindi uno stato cronico di stress, che va ad accorciare i telomeri.

Per concludere, un altro modello di pensiero che danneggia i telomeri è legato al non essere presenti alle proprie azioni. La maggior parte di noi trascorre gran parte della giornata senza pensare a ciò che sta facendo, con una mente negativa che vaga, impedendo di vivere il momento con gioia. Chi tende a vagare con la mente, presenta telomeri più brevi, a prescindere dai livelli di stress sperimentati nella vita.

Tutti questi modelli di pensiero sono automatici e per impedire loro di avere la meglio, è indispensabile imparare a diventarne consapevoli. Non si fermeranno all’improvviso, questi pensieri. Ma saranno più chiari e riconoscibili. La consapevolezza del pensiero è in grado di alleviare lo stress correlato e con il tempo si impara a vivere il pensiero come qualcosa di passeggero, che svanirà da solo e che non ci appartiene. Tutto sta nel non credere a tutto ciò che pensiamo. Un atteggiamento che, insieme alla correzione di tutti gli altri fattori di invecchiamento, può stimolarne persino un inversione.

Fonte: GenerazioneBio.com

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