Giordano Cardellini, campione italiano di tiro con l'arco Giordano Cardellini, campione italiano di tiro con l’arco

Pesaro, 3 febbraio 2020 – Il buio attorno a Giordano adesso brilla, luccica d’oro, di quella medaglia che ieri a Palermo lo ha laureatocampione italiano di tiro con l’arco nella categoria Vi1 – che definisce i ciechi assoluti – nella competizione Para Archery. Un cieco che tira con l’arco. Già. Potrebbe sembrare un paradosso, ma Giordano Cardellini, 28 anni, che ha perso la vista a 19 a seguito di un incidente col motorino, ha già spiegato il 25 gennaio sul palco del cinema Astra che si può fare. D’altronde, uno che compare in un libro dal titolo ”Non siamo normali” ha già fatto capire di che pasta è fatto. Lo aveva detto, dieci giorni fa, davanti a quasi 300 persone: “Il mio prossimo obiettivo? Agli ultimi campionati italiani ho vinto una medaglia di bronzo, adesso voglio il massimo, voglio l’oro”. Ce l’ha fatta davanti agli occhi dei suoi genitori, Corrado e Patrizia, davanti al cuore che batteva forte di Benedetta, la sua fidanzata non vedente, davanti a Roberto Ravaioli, la sua guida sportiva.

Giordano, col suo spotter Roberto Ravaioli, mostra orgoglioso medaglia e scudettoGiordano, col suo spotter Roberto Ravaioli, mostra orgoglioso medaglia e scudetto

Sabato aveva vinto l’argento nella competizione di categoria, ieri è salito sul gradino più alto del podio negli assoluti. E ieri sera, dopo aver trionfato, in giro per Palermo a festeggiare: “Questa medaglia ha un prezzo, la cena la offro io – sorride Giordano -. Voglio fare un’indigestione di cannoli. Il mio babbo è un grande pasticciere, però mangiarli qui in Sicilia ha un gusto speciale”.

Il sapore della felicità è più forte ancora. “Dedico questo titolo a tutte le persone che credono in me e mi supportano in quello che faccio. Però più di tutti a Benedetta, la mia ragazza, che mi dà fiducia ogni giorno: viviamo insieme, senza paura – dice Giordano -. Voglio anche ringraziare la Sagitta Arcieri, la società che dal 2011 mi ha preso sotto la sua ala e mi ha insegnato come si diventa un vero arciere. Non conta la mira, ma l’equilibrio perfetto del corpo e io, risvegliando la mia memoria muscolare, ho capito cosa devo fare per far centro. L’ultima freccia, quella che valeva tutto, l’ho scagliata nella zona gialla, il bersaglio più importante”.

Al giovane pesarese sono arrivati anche i complimenti del sindaco Matteo Ricci: “Grande Giordano Cardellini, orgoglio pesarese. Un applauso da parte di tutta la città”. Una città che ha cominciato a conoscerlo e ad apprezzarlo: “Una mia collega che prima aveva timore di ascoltare la mia storia, mi ha detto: sai Jordy, adesso la disabilità non mi fa più paura”. E ai suoi otto amici diversamente abili, che compaiono insieme a lui nel volume ha scritto ieri questo messaggio: “Ci tenevo tanto a ringraziarvi tutti, la conoscenza delle vostre storie poco prima dei campionati italiani mi ha dato una gran carica, siete stati parte dell’ispirazione di questa vittoria!”.

Fonte: https://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/sport/giordano-cardellini-1.5011159