Henrietta Lacks, la donna dalle cellule immortali

Category: Attualità, Biologia / Neurologia,

a cura di Chiara Albicocco e Sara Occhipinti

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C’è una foto sulla mia parete di una donna che non ho mai conosciuto, l’angolo sinistro dell’immagine è strappato e tenuto insieme con il nastro adesivo. Lei guarda radiosa verso la macchina fotografica e sorride. Le mani sui fianchi, il vestito perfettamente stirato, le labbra di un rosso vermiglio. E’ il 1940 inoltrato e lei non ha ancora compiuto i 30 anni. La sua luminosa pelle scura è liscia e i suoi occhi ancora giovani e ridenti, inconsapevole che un tumore stava crescendo dentro di lei – un tumore che avrebbe lasciato i suoi cinque figli senza madre e che avrebbe cambiato il futuro della medicina. Sotto la foto, una scritta riporta il suo nome: “Henrietta Lacks”

Così inizia il libro della giornalista americana Rebecca Skloot che dopo 10 anni di ricerche ha pubblicato recentemente “La vita immortale di Henrietta Lacks”.
Henrietta si spense nel 1951 nell’ospedale di Baltimora, a causa di un tumore alla cervice uterina. Prima che morisse, un chirurgo asportò, senza avvisare la paziente, così si usava allora, un campione del suo tessuto tumorale e lo analizzò in laboratorio. Capì subito che si trattava di cellule straordinarie. Gli scienziati, infatti, avevano provato per decenni a mettere cellule umane in coltura senza successo: morivano tutte. Le cellule di Herietta erano differenti: riproducevano un’intera generazione ogni 24h e non si fermavano mai (come si vede nel video qui sotto).

Sono le prime cellule umane immortali mai cresciute in un laboratorio. Si chiamano HeLa come le iniziali del nome della sfortunata donna che le ha generate.

Le HeLa sono una risorsa inestimabile per la ricerca scientifica. Come ci spiega nel servizio Maria Luisa Lavitrano, direttrice del Laboratorio di Medicina Molecolare dell’Università di Milano-Bicocca.

Ma chi era, dunque, Henrietta Lacks?

Fino a pochi anni fa nessuno conosceva la sua storia. I suoi stessi familiari erano all’oscuro di quanto le cellule HeLa fossero utilizzate e studiate nei laboratori di tutto il mondo. Per anni i figli, in seguito alla morte di Henrietta, sono stati sottoposti a controlli e prelievi ospedalieri. I medici, sfruttando lo scarso livello di istruzione della famiglia Lacks, dicevano loro di voler controllare se avessero ereditato la malattia della madre, in verità cercavano di capire se possedessero anch’essi quelle cellule speciali.

Oggi conosciamo questa storia grazie alla giornalista Rebecca Skloot e al suo libro.

La curiosità dell’autrice verso tale insolita vicenda nasce tra i banchi del liceo, quando il professore di scienze, raccontando alla classe della scoperta delle cellule HeLa, menziona il nome di Henrietta, ma non sa aggiungere altro.

Nessuno era mai riuscito ad avere ulteriori informazioni sulla donna dalle cellule immortali.

Dopo una difficile ricerca, durata anni, nella quale per molto tempo Rebecca Skloot non ottiene risultati, ecco che i familiari sono individuati. L’autrice entra in contatto con loro e finalmente riesce a svelare la vera identità di Henrietta Lacks.
Sentiamolo dalle parole della Skloot:

“Apparteneva a una famiglia afroamericana molto povera e lavorava in una piantagione di tabacco. Madre di 5 figli, morì quando aveva 31 anni a causa di un cancro alla cervice. E’ stata una delle più importanti figure sconosciute della medicina mondiale ma lei non lo ha mai saputo.”

Ma in quale campo della medicina le sue cellule sono state così rivoluzionarie? Maria Luisa Lavitrano ce lo spiega nel servizio che trovate a inizio pagina.

Le cellule HeLa hanno fatto il giro del mondo tra laboratori, ospedali e aziende farmaceutiche. Non solo, sono state portate anche nello spazio, come racconta Rebecca Skloot:

“Le cellule di Henrietta Lacks sono state usate per centinaia di migliaia di esperimenti, come quelli per testare il vaccino della poliomielite prima che venisse usato sulle persone, o quello nello spazio per vedere come le cellule umane reagivano alla gravità zero, fino alla mappatura dei primi geni. Sono state usate anche per sviluppare alcuni dei principali farmaci antitumorali come il tamoxifen. Lasciatemi dire che il range di ricerche per cui sono state usate è semplicemente incredibile.”

Una provetta da 100 microgrammi di cellule HeLa costa, oggi, più di 100 dollari. Se pensiamo che in questi 60 anni sono state riprodotte più di 50 milioni di tonnellate di queste cellule, il ricavato avrebbe fatto, degli eredi di Henrietta, la famiglia più ricca del mondo. Invece le cellule originali furono prese senza il consenso di Henrietta e neanche una piccola, minima parte dei proventi che ne derivarono fu devoluta alla sua famiglia.

Oggi Henrietta giace a Clover, in Virginia, in una tomba senza lapide. Per i figli e i nipoti ammalarsi è ancora un lusso, come racconta uno dei suoi figli:

“Ci sentiamo molto amareggiati. Le cellule di mia madre sono state usate in tutto il mondo per scopi scientifici e la copertura sanitaria che noi abbiamo è zero, per me e per tutti i miei fratelli”

Il libro “La vita immortale di Henrietta Lacks”, non ancora pubblicato in Italia, sta facendo conoscere a tutti la storia di questa donna che, di fatto, ha cambiato le sorti della medicina. L’autrice ha istituito una fondazione per onorarne la memoria e per assicurare delle borse di studio ai suoi nipoti.
Così la ricorda uno dei suoi figli:

“Lei era una donna generosa, e io sono felice che mia madre abbia contribuito così tanto alla ricerca. Era generosa e continua a esserlo. Henrietta Lacks vive ancora oggi”

I discendenti di Henrietta sentono che lei è ancora viva attraverso le sue cellule, ed è una sensazione più che comprensibile. Certo, perché le cellule HeLa sono immortali e il contributo genetico di Henrietta non andrà mai perduto.

Links:
video-intervista all’autrice
sito del libro “The immortal life of Henrietta Lacks”

Fonte: http://www.moebiusonline.eu/fuorionda/Henrietta_Lacks.shtml

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