La telepatia esiste? Un esperimento lo prova

Category: Attualità, Biologia / Neurologia,
Con un innovativo esperimento gli scienziati provano a far comunicare cervello con cervello a 8.000 chilometri di distanza, suggerendo che la comunicazione tra esseri umani può anche avvenire senza l’uso di sistemi invasivi

In un nuovo esperimento gli scienziati hanno provato a “collegare” i cervelli umani a migliaia di chilometri di distanza. Foto: ©photoxpress.com/Laitr Keiows

Ma la telepatia esiste davvero? In molti nel tempo hanno tentato di provarlo, tuttavia non si è mai giunti a una risposta accettabile e definitiva. Soprattutto senza utilizzare metodi strambi, operazioni chirurgiche o altri mezzi invasivi.

L’ultimo tentativo di dimostrare che la comunicazione da cervello a cervello umano possa avvenire anche a molti chilometri di distanza, è stato condotto da un team di ricercatori senza l’utilizzo di interventi chirurgici invasivi. Qui, il prof. Alvaro Pascual-Leone e colleghi hanno trasmesso la parole “Hola” e “Ciao” a più di 8.000 chilometri di distanza: per l’esattezza dall’India alla Francia.
«Volevamo scoprire se fosse possibile la comunicazione diretta tra due persone leggendo l’attività cerebrale da una persona e “iniettando” l’attività cerebrale nella seconda persona, e farlo attraverso grandi distanze fisiche sfruttando percorsi di comunicazione esistenti – ha spiegato Alvaro Pascual-Leone, del Beth Israel Deaconess Medical Center (BIDMC) e Professore Ordinario di Neurologia presso la Harvard Medical School – Un tale percorso è, ovviamente, Internet, così la nostra domanda è diventata: “Potremmo sviluppare un esperimento che potrebbe bypassare il parlare o il digitare su Internet e stabilire una comunicazione diretta cervello/cervello tra soggetti molto distanti l’uno dall’altro, in India e in Francia?”».

Per l’esperimento, i ricercatori hanno reclutato quattro partecipanti sani, di età compresa tra i 28 e i 50 anni. I soggetti sono poi stati monitorati con un elettroencefalogramma (EEG) collegato a Internet, e una tecnologia robot-assistita di stimolazione magnetica transcranica.
Uno dei quattro soggetti è stato assegnato al ramo brain computer interface (BCI), e avrebbe fatto da mittente delle parole; gli altri tre sono stati assegnati al ramo computer-brain interface (CBI) e avrebbero fatto da riceventi dei messaggi che avrebbero dovuto interpretare.
Utilizzando l’EEG, il team di ricerca ha prima tradotto il saluto “Hola” e “Ciao” in codice binario e poi inviato i risultati dall’India alla Francia. Dopo di che, l’interfaccia computer-cervello avrebbe trasmesso il messaggio al cervello del ricevente attraverso la stimolazione cerebrale non invasiva.

I soggetti hanno sperimentato questo come fosfeni (puntini luminosi, lampi di luce) che apparivano nella loro visione periferica. La luce compariva loro in sequenze numeriche che hanno permesso al ricevitore di decodificare le informazioni nel messaggio. E mentre i soggetti non hanno segnalato di provare particolari sensazioni, hanno ricevuto correttamente i saluti.
Questo esperimento, secondo gli scienziati, dimostra che la comunicazione tra cervelli è in qualche modo possibile, anche se la vera telepatia non dovrebbe utilizzare altri mezzi che non il pensiero, ma l’aver compiuto questa impresa senza l’uso di mezzi invasivi è già un bel passo avanti.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista PLOS ONE.

Fonte: http://www.lastampa.it/2014/09/08/scienza/benessere/lifestyle/la-telepatia-esiste-un-esperimento-lo-prova-ZsiLhAQZsy5TGZRAmwTrnK/pagina.html

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