SI PUO’ INFLUENZARE IL PASSATO AGENDO NEL PRESENTE?

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Leonard Leibovici, professore presso il dipartimento di Medicina del Rabin Medical Center in Israele, decise di avviare nel 2000 uno studio in doppio cieco unico nel suo genere.

Selezionò 3393 pazienti che avevano contratto un’infezione sanguigna durante il ricovero in ospedale e li suddivise in due gruppi, ricorrendo, per farlo, all’utilizzo di un generatore di numeri casuali.

Contemporaneamente selezionò, semplicemente lanciando una moneta, quale dei due gruppi avrebbe ricevuto delle preghiere permeate dall’intenzione di stimolare la guarigione dei pazienti. L’elenco con i nomi dei pazienti del gruppo prescelto fu dato ad una persona che avrebbe recitato una breve preghiera per il benessere e il recupero del gruppo nel suo complesso. Non ci fu alcuna simulazione.

Successivamente, Leibovici confrontò i dati dei pazienti, a cominciare dal numero di morti in ospedale, alla durata del ricovero dal giorno della prima analisi del sangue fino alle dimissioni o alla morte e la durata della febbre. Per febbre si intendeva chi aveva registrato almeno una volta al giorno una temperatura superiore a 37,5° C.

Dei 3393 pazienti affetti da infezione del sangue, 1691 facevano parte del gruppo di intervento, i restanti 1702 erano parte del gruppo di controllo. I fattori di rischio erano molto simili per entrambi i gruppi.

I risultati sorprendenti furono che il gruppo che aveva ricevuto le preghiere aveva subito un numero inferiore di decessi rispetto all’altro. In più, coloro che avevano ricevuto la preghiera registrarono una durata minore della febbre e del ricovero in ospedale, riprendendosi più velocemente degli altri.

Per essere più specifici, la mortalità era stata del 28,1% (475/1691) per il gruppo di intervento e il 30,2% (514/1691) per il gruppo di controllo.

Quello che sorprende ancora di più, però, è che le preghiere furono recitate nel 2000, ma i pazienti analizzati erano stati ricoverati presso il Rabin Medical Center tra il 1990 e il 1996, quindi tra i quattro e i dieci anni prima!

Poiché non è possibile assumere a priori che il tempo è lineare proprio così come lo percepiamo, si fa largo l’ipotesi che la preghiera retroattiva, anche a distanza di tanti anni, possa intercedere con il passato e, in questo caso specifico, influenzarlo in maniera positiva.

Oggi non è ancora possibile spiegare come possano esserci degli effetti a distanza retroattivi. Tuttavia, i risultati sono significativi e dimostrano che un effetto è stato ottenuto. Di sicuro un intervento del genere non ha effetti negativi e ulteriori studi vengono portati avanti per chiarire questo meccanismo. La fisica quantistica molto sta facendo per studiare ciò che accade a livello subatomico.

Oggi sappiamo, ad esempio, che una particella subatomica può essere parte di due cose differenti ed essere simultaneamente in due luoghi differenti (sovrapposizione quantistica), così come che due particelle che hanno interagito tra loro possono, anche se si trovano a due estremità opposte dell’Universo, influenzare un cambiamento nell’altra (entanglement).

Alcune ricerche più recenti stanno facendo luce su come gli eventi futuri, a livello subatomico, possano determinare ciò che è accaduto nel passato.

Uno in particolare porta la firma di un team di lavoro dell’Australian National University e rappresenta un’evoluzione dell’esperimento della doppia fenditura, con cui era già stata dimostrata la duplice natura della luce – che è sia un’onda che un insieme di particelle, i fotoni – e il fatto che l’osservatore influenzi la realtà.

Con questo nuovo studio, è stato provato che ciò che accade alle particelle nel passato viene deciso quando vengono osservate e misurate nel futuro! Fino a quel momento, la realtà è una mera astrazione.

Questo potrebbe suggerire che non esistono né passato né futuro, che a livello subatomico tutto avviene non in maniera sequenziale come noi lo percepiamo, ma in modo simultaneo, nel momento presente. In effetti l’esistenza del tempo lineare come lo conosciamo non è mai stata provata definitivamente, è una pura supposizione, una proiezione che ci aiuta a comprendere la realtà che viviamo, sempre mutevole e soggetta a cambiamento.

Questa ipotesi porta ad aprirci ad un mondo nuovo di possibilità da esplorare e rafforza anche l’importanza di vivere nel presente come da sempre invitano a fare i grandi maestri spirituali come Rumi e Tagore e il contemporaneo Eckhart Tolle.

Fonte: Monica Vadi per generazionebio.com

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