Dispositivo emette luce ultravioletta e previene perdita di massa ossea e muscolare

Category: Attualità, Biologia / Neurologia, Salute,

L’irradiazione ultravioletta a raggio stretto tramite diodi ad emissione di luce (LED) può contribuire a rendere più alti i livelli di vitamina D nel siero dei topi anziani prevenendo la perdita di massa ossea e muscolare secondo un nuovo studio apparso su Scientific Reports e realizzato da ricercatori dell’Università di Nagoya, Giappone.
Questo nuovo dispositivo potrebbe rivelarsi molto utile nei casi di osteoporosi, ossia quando la densità ossea diminuisce, e nei casi di sarcopenia, ossia quando la forza dei muscoli la loro massa diminuisce. Entrambi sono disturbi collegati all’avanzare dell’età. Negli anni recenti è stata scoperta anche una nuova condizione negli anziani è stata denominata osteosarcopenia e che prevede l’avanzare di osteoporosi e sarcopenia insieme.

Perché la vitamina D è essenziale per avere muscoli e ossa sane?

Con l’avanzare dell’età la quantità di vitamina D all’interno del corpo tende a diminuire tanto che molti anziani mostrano una carenza di vitamina D. Quest’ultima viene prodotta quando la pelle viene esposta alla luce del Sole ma non sempre è possibile ottenerla in questo modo per ragioni “meteorologiche” o anche per ragioni di varia natura legate all’impossibilità da parte del soggetto di esporsi correttamente al Sole. In questi casi, quindi, i livelli possono diminuire al di sotto di una soglia di “allarme”.

Innescare la produzione di vitamina D nel corpo tramite la luce ultravioletta

Il team di ricercatori, guidato da Yoshihiro Nishida e Kazuya Makida, dunque creato un metodo per innescare la produzione di vitamina D nel corpo tramite la luce solo che in questo caso si tratta di luce ultravioletta. L’irradiazione tramite le di luce ultravioletta potrebbe rappresentare una fonte costante istabile di vitamina D, come spiega lo stesso Makida, un po’come se ci si esponesse al Sole ma senza tutti i fastidi legati a questa operazione.

Determinate intensità minima e dose minima di irradiazione all’ultravioletto

Per limitare i pericoli relativi al fatto che in un’irradiazione all’ultravioletto potrebbe comunque avere degli effetti dannosi sul corpo umano, i ricercatori hanno determinato l’intensità minima (0,16 mW/cm2) e la dose minima (1.000 J/m2) di irradiazione in modo che vengano causati pochissimi effetti collaterali

Dispositivo è già stato sperimentato su animali

Il dispositivo è già stato sperimentato su animali con forti carenze di vitamina D e con debolezze ossee e muscolari e i ricercatori hanno ottenuto risultati soddisfacenti prevenendo l’osteosarcopenia nei ratti precedentemente allevati affinché invecchiassero in maniera accelerata e avessero problemi di densità ossea e di massa e forza muscolare.

Dispositivo portatile che emette luce ultravioletta

Ora i ricercatori stanno sviluppando un dispositivo portatile che sostanzialmente curerebbe l’osteosarcopenia senza bisogno di farmaci, come spiega Nishida: “Si tratta di un nuovo concetto di dispositivo medico che può essere utilizzato in varie istituzioni sanitarie ea casa. Ridurrà anche l’onere per le persone che si prendono cura di anziani immobili. Con questo dispositivo, tutte le persone anziane saranno in grado di ottenere abbastanza vitamina D, la stessa quantità o più che con la luce solare, in modo facile e sicuro a basso costo. Potrebbe essere un approccio promettente per la prevenzione e il trattamento di questa malattia”.

 

Fonte: https://notiziescientifiche.it/dispositivo-emette-luce-ultravioletta-e-previene-perdita-di-massa-ossea-e-muscolare/

WordPress Appliance - Powered by TurnKey Linux